CONTINUITÀ ASSISTENZIALE : FimmgCA, sicurezza lo Stato tuteli i propri figli, aggiornato il dossier violenza
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- Pubblicato Martedì, 19 Marzo 2019 13:52

La questione sicurezza non è per noi un problema occasionale o fortuito: solo dall' inizio del 2019 sono stati denunciati 10 casi di gravi aggressioni, minacce e percosse a carico di medici di Continuità Assistenziale, con un particolare coinvolgimento delle colleghe donne.
Ma quanti saranno stati in realtà gli episodi non denunciati dai medici, donne, ma anche uomini, " Continua Tommasa Maio "per paura di ritorsioni, avendo purtroppo la certezza per precedenti esperienze – si, perché ognuno di noi più di una volta ha subito questa esperienza- che nessun intervento, in grado di prevenire in futuro il ripetersi di simili accadimenti, sarebbe stato attuato?
Da 15 anni ormai, individuato il problema, lavoriamo su più direttrici per tutelare l'incolumità dei medici di guardia medica: dalle denunce, prima isolate poi via via più frequenti, presso le singole Aziende, alle indagini sul territorio nazionale per monitorare la situazione, dalla creazione del Dossier Violenza: Storie di ordinaria follia, costantemente implementato da 6 anni, alla proposta di una F.A.D. sulla Sicurezza, per aumentare il grado di consapevolezza di possibili strumenti di prevenzione, disponibile gratuitamente on-line per tutti i colleghi; dai progetti con associazioni quali la C.R.I, all'interlocuzione con tutti gli attori e Istituzioni dal Ministro della Salute alla Fnomceo, dalle associazioni professionali FIASO, CARD, FEDERSANITA' ANCI, a quelle dei cittadini.
Siamo presenti sui tavoli di contrattazione regionali per richiedere strumenti che cambino le nostre possibilità di conoscenza ed approccio alle richieste assistenziali che ci vengono proposte.
Alcune Aziende hanno cominciato ad affrontare il problema. Sedi messe in sicurezza, accompagnatori, dispositivi di allarme.
Ma questo non basta.
I medici di CA non hanno accesso a quei dati sanitari dei pazienti che si rivolgono al servizio che abbasserebbero il grado di rischio permettendo di identificare precocemente soggetti critici. Dati che i medici di famiglia potrebbero facilmente mettere a nostra disposizione se ci fosse la sensibilità politica delle tante Regioni che continuano a non voler investire sulla informatizzazione e la connessione informativa tra le due facce della medicina generale.
Servono ancora interventi strutturali per la messa in sicurezza di sedi o, meglio ancora, servirebbe permettere ai medici di CA di svolgere l'attività ambulatoriale in veri studi di medicina generale dove i pazienti li identificherebbero meglio come espressione dello stesso rapporto fiduciario che li lega nelle ore del giorno al proprio medico di famiglia; serve formare i medici a prevenire e a reagire con strumenti culturali adeguati; serve formare i manager della sanità ad affrontare il problema, cominciando col mettere in atto le basilari attività di risk management che ogni aggressione, essendo un evento sentinella, dovrebbe automaticamente evocare e che vengono, invece, puntualmente ignorate.
Ma più di ogni altra cosa manca ancora il riconoscimento legislativo per i Medici, nell'esercizio della loro funzione, dello Status di Pubblico Ufficiale che a seguito di aggressione garantirebbe la procedura automatica di querela d'ufficio. Atto questo ancor più rilevante, se si considera che circa il 70% dei medici è solito non denunciare le violenze ricevute, determinando per altro una sottostima del reale problema.
In questa richiesta non vi è il tentativo o la volontà di ricercare gradi e uniformi, ma la richiesta di aiuto e protezione per poter svolgere al meglio la nostra professione di medico nella tutela della salute dei cittadini.
L' auspicio quindi è che lo Stato diventi il garante dell'alleanza medico-paziente senza dimenticarsi di salvaguardare, parafrasando le parole del Segretario Nazionale al 75°Congresso FIMMG, la sicurezza dei propri "figli". Questo compito purtroppo viene ad oggi delegato ai molti padri di donne medico di Continuità Assistenziale, costretti ad accompagnare durante il lavoro le colleghe per preservare la loro incolumità.
Vogliamo ringraziarli oggi, in occasione della loro festa, insieme a tutti quelli che lavorano accanto a noi per proteggerci, augurandoci che presto questo non rappresenti più la quotidianità.
Che i padri facciano i padri e lo Stato faccia lo Stato. Anche per noi. " Continua Tommasa Maio "
IL TESTO DEL DOSSIER VIOLENZA del 19/3/2019
MEDICINA PENITENZIARIA: Alberti Fimmg: mancano medici nelle carceri "Serve un accordo nazionale "
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- Pubblicato Sabato, 16 Marzo 2019 12:31

"I medici che lavorano nelle carceri sono così costretti in alcuni casi a turni continuativi con i rischi connessi alla situazione di stress legata all'ambiente di lavoro a scapito della salute dei detenuti – prosegue Alberti . Con il DPCM del 1 aprile 2008 l'assistenza sanitaria è transitata dal Ministero della Giustizia al Ministero della Salute e quindi al SSN. A distanza di 11 anni non è ancora stato fatto un contratto collettivo per i medici penitenziari, contemplato nell'ACN della Medicina generale creando situazioni paradossali e contratti legati alle interpretazioni delle varie regioni, dimostrando una enorme 'ignoranza' sull'operato dei medici in carcere volendo equipararli alla continuità assistenziale che svolge altre funzioni".
"Si sta assistendo – sottolinea Alberti - a una fuga dei vecchi medici legata alla situazione precaria, sostituiti da colleghi che non sono preparati ad affrontare questo lavoro, e tra l'altro sottopagati, che appena possono scappano perché non vedono un futuro".
Per Alberti: "E' necessario garantire una formazione adeguata istituendo un corso di un anno che permetta di lavorare in carcere perché, sia per l'abbandono volontario sia per i pensionamenti, il sistema potrà entrare in crisi. Sono ripartite le trattative per l'ACN della medicina generale e di conseguenza anche per la medicina penitenziaria. Ci auguriamo – conclude - che stavolta sia presa in dovuta considerazione la nostra richiesta di un sollecito accordo che riconosca sia da un punto di vista normativo che economico il lavoro svolto. E' necessario ricondurre la medicina penitenziaria mazionale in uno stesso alveo proponendo l'istituzione di una unica Asl Nazionale Penitenziaria interregionale che possa sovrintendere all'organizzazione del servizio e al personale sanitario dei 206 istituti penitenziari Italiani, con un 'organizzazione autonoma e un proprio budget uniformando su tutto il territorio nazionale".
VIOLENZA MEDICI: Campagna CRI "Non sono un bersaglio" la Fimmg aderisce
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- Pubblicato Domenica, 17 Febbraio 2019 14:27

La Federazione dei Medici di Famiglia, già da tempo impegnata su questo fronte con numerose iniziative volte alla prevenzione degli episodi ed all'ottenimento di maggiori garanzie da parte delle Istituzioni per quanti ogni giorno si trovano a fronteggiare questo fenomeno dilagante, con soddisfazione ringrazia il Preside della CRI Francesco Rocca per quanto affermato: "Si parla molto spesso di ambulanza e pronto soccorso ma in realtà c'è tutto un lavoro quotidiano, silenzioso, della guardie mediche e dei medici di medicina generale che vivono il clima crescente di rabbia che all'interno del nostro paese sta montando".
I medici di famiglia, di continuità assistenziale e i medici dell'emergenza territoriale italiani, in prima linea e spesso soli o senza adeguato supporto da parte delle Istituzioni, vivono, infatti, da anni sulla propria pelle, giorno dopo giorno, gli effetti delle aggressioni psicologiche, verbali e fisiche perpetrate quotidianamente ai loro danni.
Riteniamo importante dare un valore istituzionale ad una collaborazione che è già in atto in numerose realtà, ove i volontari della Croce Rossa supportano quotidianamente l'attività dei medici di continuità assistenziale, mettendo a disposizione i locali per le visite ed accompagnandoli negli accessi domiciliari, e sono fianco a fianco dei medici di emergenza sulle ambulanze del 118 che presto si concretizzerà in un protocollo d'intesa tra FIMMG e CRI.
In attesa di una tangibile dimostrazione di impegno da parte del Ministro e del Parlamento, dai quali ci attendiamo leggi adeguate, FIMMG, in tutte le proprie articolazioni si impegnerà a definire con Croce Rossa Italiana iniziative comuni di sensibilizzazione e contrasto del fenomeno.
VIOLENZA MEDICI : Fimmg ennesimo episodio in una guardia di Messina
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- Pubblicato Domenica, 17 Febbraio 2019 14:25

AGGRESSIONE GUARDIA: Maio (FIMMG CA) procedibilità d'ufficio nei riguardi di chi aggredisce il medico nell'esercizio delle sue funzioni
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- Pubblicato Lunedì, 28 Gennaio 2019 14:57

Maio lancia un appello al ministro della Salute e ai parlamentari che sono già al lavoro su disegno di legge al Senato riguardante la sicurezza degli operatori sanitari, affinchè diventi possibile al più presto la procedibilità d'ufficio nei riguardi di chi aggredisce il medico nell'esercizio delle sue funzioni. Anche lo svolgimento di questo episodio rafforza la convinzione che fino a quando non ci sarà la possibilità di procedere d'ufficio la nostra condizione non cambierà.
Ma fino a quando potremo andare avanti così? Di quante altre vittime dovremo leggere sulle cronache nell'attesa di un segnale tangibile da parte dello Stato?
FIMMG FORMAZIONE : No al l'emendamento Patuanelli per aprire gli accessi al triennio in soprannumero
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- Pubblicato Venerdì, 25 Gennaio 2019 09:40

Concettualmente la Medicina Generale ancora una volta verrà relegata ad"ammortizzatore sociale", una scatola magica che puó risolvere i problemi di una errata programmazione del fabbisogno negli ultimi anni. Tutto questo favorirà inoltre la migrazione anche dalle altre branche specialistiche, dal territorio, dall'emergenza, verso una professione che finora richiedeva un determinato iter, ma che adesso verrà saturato da figure esterne alla Medicina Generale, a tal proposito non si può non considerare la possibilità che viene data dallo stesso decreto di effettuare una formazione complementare all'estero (quindi tutti potranno anche completare la loro formazione fuori dall'Italia, rientrando a svolgere qui il ruolo di MMG in barba alla programmazione).
Vi lasciamo immaginare le possibili conseguenze prevedibili e non, come lo svuotamento dei servizi partenza, creando grave crisi negli altri settori e reparti che rimarranno sguarniti.
Si sta dicendo ai medici di medicina generale: voi potete formarvi gratis, i vostri colleghi specializzandi no invece, avranno la borsa. È accettabile per dei professionisti, al di là di profitti derivanti da altre attività (il cui svolgimento chiaramente sottrarrà del tempo alla formazione) che la politica ci dica questo? Dove arriveremo fra qualche anno?
Formare dei medici gratuitamente renderà implicito che negli anni a venire si stanzieranno sempre meno fondi per le borse di studio del corso di formazione. Vogliamo accettare passivamente queste dinamiche?
"A pensar male si fa peccato" ma ipotizziamo che il trend di "privatizzazione della sanità" subisca un'accelerazione improvvisa anche alla luce dei dati dei bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana.
Quale ruolo avranno i medici di medicina generale in questo contesto?
E'ora di alzare la testa e capire che al di là del provvedimento che possa essere utile ad una categoria di colleghi o all'altra in questo momento, la direzione che sta prendendo l'interesse nei confronti della sanità da parte della politica è preoccupante.
RAPPORTO PIT: attriti pazienti-mmg, Bartoletti (Fimmg) il diniego di una terapia o esame nasconde una non appropriatezza le inefficenze di sitema conseguenti ai carichi di lavoro raddoppiati
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- Pubblicato Sabato, 12 Gennaio 2019 23:18

Così Pierluigi Bartoletti vicesegretario vicario Nazionale Fimmg commenta l'ultimo Rapporto Pit del Tribunale dei Diritti del Malat, in una intervista apparsa sul quotidiano telematico DOCTOR 33 . rapporto in cui circa il 15% dei cittadini ravvisa carenze nell'assistenza territoriale. In particolare, medici di famiglia, pediatri e guardie mediche rifiuterebbero prescrizioni nel 30,6% delle segnalazioni, gli orari sarebbero inadeguati nel 20,7%. Inoltre un 15,6% dei pazienti accusa che il medico avrebbe sottostimato il problema segnalato. Il primo e il terzo punto sono "insiemi" che si intersecano: il carico di lavoro è più che raddoppiato con 10 visite l'anno per paziente contro le 5,5 in media del 2006, e aumentano le occasioni di contrasto su una ricetta o su una impegnativa. «In realtà c'è differenza tra il rifiuto di cui credo ci si lamenti qui, e rifiuto di terapia», spiega Bartoletti. «Un medico di famiglia di fronte a una malattia non può rifiutare una cura, è deontologicamente punibile se lo fa. Piuttosto, nell'interesse del paziente può rifiutare di trascrivere una richiesta di uno specialista che non condivide, o un'impegnativa per un esame inutile o dannoso. In questo caso non c'è un rifiuto ma anzi spesso un atteggiamento proattivo, perché - ed è quello che dico ai miei pazienti per spiegare un "no" - impiego più tempo a motivare il diniego di una prestazione che a prescrivere direttamente». Molti pazienti però si sentono dire dal medico "facciamo attenzione, ogni volta che prescrivo io stacco un assegno a carico del servizio sanitario".
«La maggior parte dei dinieghi scende nello specifico di una terapia, nella sua appropriatezza», puntualizza Bartoletti. «C'è poi il collega che un po' superficialmente semplifica con il paragone dell'assegno un ragionamento che superficiale non è: a parità di efficacia, se prescrivo un farmaco o un esame meno costoso, consento a più risorse di essere spese per altre terapie. Nella prescrizione in scienza e coscienza rientra anche l'accessibilità a un farmaco, e se il medico si pone, meritoriamente, tale problema un paziente che da lui riceve la terapia non può obbligarlo a pensarla in modo diverso». Bartoletti non pensa che i "paletti" posti dal decreto Lea (dove inizialmente si parlò di sanzioni ai medici), abbiano esacerbato il rapporto in tema di prescrizione di esami. «Quel provvedimento fu gestito dalla politica in modo confuso e il risultato è che qualche collega può aver tagliato corto dicendo "non lo posso prescrivere perché lo dice il decreto"; al paziente invece le questioni andrebbero spiegate per esteso». Sul tema degli orari invece Bartoletti è più intransigente: «Le convenzioni nelle varie regioni fanno in modo che la copertura del medico in una aggregazione vi sia sempre nei giorni feriali dalle 10 alle 19. Si può trovare un altro medico e non il proprio, ma la risposta c'è. Nei pochi posti ove manchi, si può cambiare medico: un'offerta più consona si dovrebbe trovare sempre. Esiste nei giorni festivi un problema da risolvere di organizzazione della continuità assistenziale, che però non è tra i compiti previsti nella convenzione del medico di famiglia».
Resta comunque un allarme nei dati Pit, «si tratta di percentuali di insoddisfazione che non si riducono facilmente: non abbiamo strumenti per gestire i farmaci innovativi; quelli contro cronicità diffuse passano per il piano terapeutico; lo specialista continua a prescrivere su ricetta bianca; ospedale e territorio dialogano poco e siamo meno incisivi sul percorso di cura di quanto vorremmo. Spesso nelle cronicità il bandolo lo tiene l'assistito che si aiuta consultando il web e il rischio di attriti per "limitazione dell'accesso alle cure" aumenta». Rimedi? «L'informatica di rendicontazione economica non risolve i problemi della sanità come invece, credo, li risolverebbe un'informatizzazione di servizio che ci consentisse di consultare i centri dove si effettuano determinati interventi e trattamenti. il medico saprebbe in tempo reale le attese e dove prenotare un paziente: è quanto un assistito gli chiede. Un investimento di questo tipo si è realizzato in paesi come il Portogallo dove per gli interventi chirurgici c'è un sistema di prenotazione centralizzato, con liste d'attesa prestabilite, se un ospedale non le rispetta il servizio sanitario dà all'utente un voucher per curarsi subito in altra struttura, e il costo è a carico della struttura inadempiente. Chi rispetta i tempi prende il voucher di chi non li rispetta».
TRIENNIO DI FORMAZIONE : Silvestro Scotti (Fimmg): «Il futuro della medicina di famiglia è nelle mani dei giovani medici, ma non possiamo permetterci di sprecare neanche una borsa».
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- Pubblicato Sabato, 05 Gennaio 2019 20:43

«Diversi giovani medici – dice - potrebbero essere assegnatari di una borsa per la formazione nell'area della Medicina generale, ma di fatto, soprattutto i più giovani appena abilitati, potrebbero poi optare per accedere alla specialistica in altre aree nei concorsi che si terranno durante l'estate 2019. Così facendo, alla luce di quello che ad oggi è il limite temporale - due mesi - per lo scorrimento della graduatoria per l'accesso al Corso di formazione specifica in Medicina generale, diverse borse potrebbero andare perse». Il tema è molto tecnico ma, semplificando, se si decidesse di estendere il termine ultimo per l'utilizzo della graduatoria del Corso di formazione specifica in Medicina generale oltre i 60 giorni previsti dalla legge, almeno fino a settembre 2019, il rischio sarebbe scongiurato, azione che oltretutto è stato già determinata in due casi negli anni scorsi proprio per azione del Ministero della Salute. «In questo modo le borse di studio dei medici che dovessero rinunciare per iscriversi ad una scuola di specializzazione di area medica verrebbero assegnate per scorrimento di graduatoria al candidato successivo».
Scotti sottolinea l'importanza di questo provvedimento anche alla luce del grande lavoro svolto per aumentare i medici formati in Medicina Generale, di concerto con le Regioni e grazie al sostegno del Ministero della Salute, e in modo particolare proprio dalla titolare del dicastero Giulia Grillo e continuato in Legge Finanziaria con l'aumento del finanziamento per le borse dal 2019.
«La Fimmg vede con grande favore l'ingresso di molti giovani medici – conclude Scotti – solo così infatti è possibile valorizzare al meglio il ruolo della Medicina generale. Un medico giovane e motivato sarà certamente capace di instaurare quel rapporto fiduciario che, per essere funzionale a logiche di prevenzione e di assistenza, deve anche essere in grado di abbracciare più generazioni attraverso un arco temporale di attività il più lungo possibile. E' lecito che molti giovani medici, che magari nutrono ambizioni diverse visto che l'Università insiste su una formazione medica poco capace di un indirizzo anche verso la Medicina generale, possano rinunciare alla borsa e optare per un'altra specializzazione. Queste borse, però, non possono andare perse. Ciascuna di esse, al di là persino del valore economico, va considerata come un investimento che negli anni a venire servirà a garantire la salute dei cittadini nel fornirgli quei medici di famiglia che già in molte parti d'Italia e non solo le più periferiche e disagiate cominciano a mancare».
SPOT RISARCIMENTO : Fimmg, un aggressione non ai singoli medici ma all'istituzione SSN
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- Pubblicato Domenica, 30 Dicembre 2018 10:16

"Appare incredibile - dice Scotti in una nota - che ci si scusi rispetto ad uno spot che ha il volto della stessa persona che pochi giorni prima in, una sala del Senato in un convegno, parla di aggressività e invidia sociale come peccato nazionale di questo Paese. Facendo in quella sede, affermazioni del tipo: 'L'epidemia di aggressività e di invidia sociale in atto è pericolosa, e infettivi sono i suoi corollari di denigrazione strumentale, che deviano l'informazione e fanno prevalere la percezione indotta. Ci perdiamo tutti. Vince solo Tafazzi'. E poi dopo pochi giorni compare in uno spot che fa pubblicità all'aggressività legale contro i medici deviando 'l'informazione' e facendo 'prevalere la percezione indotta'".
"Bisognerebbe che la signora Bonaccorti - scrive Scotti - si rendesse conto che l'aggressione velleitaria sulla sanità determina una perdita economica sul Fondo sanitario nazionale, visto che le aziende sanitarie sono tenute in primis al risarcimento e comunque alle spese legali, oltre che a seguito della perdita di motivazione dei professionisti medici anche dei costi per la medicina difensiva, insieme questi costi sottraggono risorse per cuore i pazienti e determinano infine che sempre meno medici scelgono di fare i chirurghi, gli ortopedici e tutte le specialità mediche con maggiori rischi".
"La domanda che farei alla Bonaccorti a questo punto è, chi è il Tafazzi: il medico che pure nelle sue fragilità, facendo in modo che siano le minori possibili, cerca di assistere un paziente oppure il paziente che lo attacca velleitariamente, su promesse economiche di una holding di avvocati, gli unici che si arricchiranno, rischiando in futuro di avere un Ssn che avrà solo i soldi per pagare i risarcimenti e non per curare le persone che tanto non saranno curate poiché Tafazzi che scelgano di fare i medici non ce ne saranno più? Su una cosa sono d'accordo con la Bonaccorti ci perdiamo tutti tranne chi fa pubblicità 'inconsapevole' e chi la finanzia che sono gli unici che ci guadagnano".
CONSIGLIO NAZIONALE FIMMG : del 15 dicembre 2018 Mozione finale
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- Pubblicato Martedì, 18 Dicembre 2018 09:51

la approva.
Il Consiglio Nazionale della Fimmg,
esprime apprezzamento
per la sensibilità dimostrata dal Ministro della Salute On. Giulia Grillo verso le problematiche dell'inserimento dei giovani medici di Medicina Generale attraverso l'art. 9 del Decreto cd "semplificazione" pubblicato ieri nella parte che prevede la possibilità del convenzionamento dei medici in formazione specifica in medicina generale durante lo svolgimento del periodo formativo e secondo i criteri da prevedere in ACN.
Il Consiglio Nazionale della Fimmg,
esprime invece disappunto
per non aver definito, come appariva in prima stesura, la modifica all'art. 8 del D.Lgs 502/1992 riguardante la determinazione di un percorso specifico contrattuale e formativo per l'Emergenza territoriale e la medicina penitenziaria mantenendolo però nell'ambito dell'ACN per la Medicina Generale. Appare evidente che tale scelta non permetterà comunque il reperimento di risorse umane necessarie per le suddette aree, e che tale scelta non semplificherà la loro definizione nell'ambito della discussione contrattuale in corso per l'ACN 2016-2018 rischiando di comprometterne la chiusura.
Il Consiglio Nazionale della Fimmg,
richiama
attenzione e disponibilità, in presenza del Presidente della Fnomceo Dott. Filippo Anelli, perché si apra immediatamente una discussione con il Ministero rispetto ai fabbisogni dell'area della Medicina Penitenziaria, considerata la particolarità della popolazione assistita, privata dalla libertà di scelta individuale ma non del diritto costituzionale alla salute, anche in considerazione della carenza di professionisti medici che come ovvio si verificherà prima sui settori meno attrattivi per i professionisti.
Il Consiglio Nazionale della Fimmg,
ritiene categorico
che venga rispettato il termine di 60 giorni previsto dal Decreto cd "Semplificazione" non solo per la definizione dei criteri applicativi dell'art. 9, ma anche e soprattutto per una discussione che riconosca da subito gli incrementi sugli emolumenti dei MMG già ottenuti fino al 2017 come arretrato anche in termini di remunerazione mensili correnti, e apra in successione la discussione contrattuale sul cambiamento della Medicina Generale per il pieno riconoscimento economico in termini incrementali e di arretrato per tutto il 2018.
Il Consiglio Nazionale della Fimmg,
da mandato
al Presidente Nazionale, alla scadenza dei 60 giorni, di convocare lo stesso organo statutario per definire in urgenza le iniziative sindacali di protesta, fino allo stato di agitazione e lo sciopero, in assenza di indirizzi in tal senso delle Regioni e della conseguente convocazione da parte della SISAC.
Il Consiglio Nazionale della Fimmg,
ribadisce
l'importanza strategica del sistema della bilateralità come sviluppo di opportunità, innovazione e formazione, in particolare per il personale di studio e in considerazione delle linee politiche espresse su tale tema storicamente da Fimmg.
Il Consiglio Nazionale della Fimmg,
da mandato
al Segretario Generale Nazionale di valutare le opportune iniziative per rendere la partecipazione al sistema della bilateralità funzionale all'implementazione degli obiettivi specifici sul tema nell'interesse della Medicina Generale purché siano garantite dagli organismi riconosciuti su tale funzione il rispetto di FIMMG su modalità di governance, partecipazione ai tavoli contrattuali del CCNL del personale di studio e garantendo in risposta la piena ed efficace partecipazione e responsabilizzazione dei propri rappresentanti politici e tecnici su tali compiti.
Il Consiglio Nazionale della Fimmg,
esprime dissenso
sul modello di approccio del documento in materia di Governance farmaceutica presentato dal Ministero della Salute nella considerazione che appare più un modello di "Government" dei professionisti camuffato da "Governance" attraverso la sola seppur condivisibile partecipazione dei cittadini e in assenza del coinvolgimento degli unici responsabili, i medici, dell'allineamento tra prescrizione, appropriatezza e sostenibilità nell'interesse, però, primario della salute dei pazienti".
FARMACEUTICA: la Fimmg boccia il documento sulla governance del Farmaco
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- Pubblicato Domenica, 16 Dicembre 2018 11:21

DECRETO SEMPLIFICAZIONE: FIMMG, pronti a iniziative sindacali se non rispettato il termine dei 60 giorni su accesso giovani medici a Convenzione.
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- Pubblicato Domenica, 16 Dicembre 2018 09:48

FIMMG ritiene indispensabile l'apertura di una discussione "che riconosca da subito gli incrementi sugli emolumenti dei MMG, in termini di remunerazione mensili già ottenuti fino al 2017 come arretrato, e apra in successione la discussione contrattuale sul cambiamento della Medicina Generale per il pieno riconoscimento economico in termini incrementali e di arretrato per tutto il 2018".
Il Consiglio Nazionale della Fimmg ha dato mandato al Presidente Nazionale, alla scadenza dei 60 giorni, di indire una nuova convocazione "per definire in urgenza le iniziative sindacali di protesta, fino allo stato di agitazione e lo sciopero, in assenza di indirizzi in tal senso e di risposta e convocazione dalla parte delle Regioni attraverso la SISAC".
La FIMMG esprime inoltre "disappunto per non aver definito, come appariva in prima stesura, la modifica all'art. 8" sulle Convenzioni "riguardante la determinazione di un percorso specifico contrattuale e formativo per l'Emergenza territoriale e la Medicina Penitenziaria mantenendole però nell'ambito dell'ACN per la Medicina Generale".
Richiama anche "attenzione e disponibilità della Fnomceo, in presenza del Presidente Filippo Anelli, perché si apra immediatamente un confronto con il Ministero rispetto ai fabbisogni dell'area della Medicina Penitenziaria, considerata la particolarità della popolazione
assistita, privata dalla libertà di scelta individuale ma non del diritto costituzionale alla tutela della salute, anche in considerazione della carenza di professionisti medici che come ovvio si verificherà prima sui settori meno attrattivi per i professionisti".
Il Consiglio nazionale della FIMMG ha infine espresso dissenso sul "documento in materia di Governance farmaceutica considerandolo come un modello di "government" dei professionisti camuffato da Governance per la sola partecipazione dei cittadini e in assenza di un coinvolgimento degli unici responsabili, i medici, dell'allineamento tra prescrizione, appropriatezza e sostenibilità nell'interesse della salute dei pazienti".
40 ANNI SSN: Scotti (Fimmg) ) "I professionisti devono fare rete e servono più medici"
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- Pubblicato Venerdì, 14 Dicembre 2018 09:52

FIMMG FORMAZIONE: su emendamento alla manovra che elimina vincolo sulle borse di Medicina Generale
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- Pubblicato Martedì, 04 Dicembre 2018 14:52

La trasformazione delle quote vincolate in quote indistinte è una manovra che mira senza ombra di dubbio a sottrarre fondi dall'investimento nella formazione, e quindi dal futuro, della Medicina Generale e dell'intero SSN. Quale vantaggio comporterebbe alla formazione specifica una tale transizione? Quello forse di "velocizzare" un procedimento che per fondi e adempimenti burocratici è immodificato e sempre uguale da decenni? Quale beneficio nella modifica di ripartizione di questi fondi? Noi per la formazione non ne vediamo, anzi scorgiamo in lontananza tutt'altro progetto.
Il già noto problema delle carenti risorse in tale ambito infatti, è gravato ulteriormente dall'esuberante numero di rinunce (molto spesso anche in itinere) alle borse di studio del corso triennale in medicina generale causato dalla presenza di percorsi formativi alternativi, spesso preferiti dai colleghi non solo per un maggior "vantaggio" economico, ma anche per una programmazione, spesso precaria, nell'ambito della medicina generale e non congrua per un Paese come l'Italia. Quest'anno, per via dello slittamento della data di concorso, questo problema sarà ancora più urgente, rischiando l'abbandono di un alto numero di borse di medicina generale per il viraggio verso la specializzazione.
Tutto ciò rischierebbe di palesare maggiormente l'incapacità delle istituzioni di far fronte alla situazione di emergenza che stiamo attraversando per la carenza di MMG nel Paese. In quest'ottica non vorremmo pensare che la coincidenza di includere nel test d'ingresso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale i neoabilitati dei mesi di ottobre 2018 e febbraio 2019, che dovranno quindi nel prossimo futuro sostenere il test nazionale per l'accesso alle specializzazioni (il che potrebbe comportare una notevole perdita di borse di studio per la medicina generale), unita all'emendamento in oggetto- che renderebbe tali risorse "non utilizzate" direttamente, trasferibili in altri comparti- fosse un'azione già premeditata allo scopo di colpire ulteriormente tutta la Medicina Generale, sfruttando le risorse destinate a questa per ripianare criticità del sistema esterne a questo ambito.
Guardiamo con fiducia alla recente istituzione del tavolo permanente tra Fnomceo e Regioni e ci auguriamo che nell'ambito del confronto si possa trovare una soluzione urgente anche al grave problema sollevato da questo emendamento e che si possano mantenere i fondi per la Medicina Generale tra quelli vincolati, valutando anzi la possibilità di riutilizzare le risorse stanziate e che verranno disperse per gli abbandoni del corso in itinere, nel recupero e nuovo finanziamento di borse aggiuntive per gli anni successivi da destinare al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale.
RADIAZIONE VENTURI : Silvestro Scotti (Fimmg) solidarieta'' all'assessore.
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- Pubblicato Lunedì, 03 Dicembre 2018 16:47

INFLUENZA: successo per le vaccinazioni, le Asl restate senza dosi, Fimmg campagna no vax ha incrementato la domanda e i Magazzini si sono svuotati
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- Pubblicato Venerdì, 30 Novembre 2018 10:43

VACCINI: Una brochure FIMMG a disposizione dei mmg Maio: strumento utile per informare i pazienti anziani
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- Pubblicato Venerdì, 30 Novembre 2018 10:41

FATTURA ELETTRONICA: Misericordia (Fimmg) possibile rinvio per i medici ma tutti i dati che inviamo ogni giorno nei server non hanno il consenso del cittadini.
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- Pubblicato Domenica, 25 Novembre 2018 01:26

Questi alcuni dei concetti espressi da Paolo Misericordia Responsabile nazionale del Centro Studi Fimmg e dell'ITC in una intervista su Fimmglazio Tv nella trasmissione "la nostra sanita'" .
FIMMG CA: E’ deceduto il collega Francesco Napoleone
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Novembre 2018 12:38

Contestualmente invia alla famiglia tutta le piu' sentite condoglianze e esprime la vicinanza di tutti medici di famiglia del Lazio in un momento tanto triste.
INFLUENZA: Bartoletti (FIMMG): vaccini siano distribuiti presto in tutte le ASL
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- Pubblicato Venerdì, 09 Novembre 2018 18:49

In Italia nell'ultima settimana ci sono state 67 mila persone finite a letto per l'influenza, significa 185 mila in totale con l'arrivo dell'autunno. A Roma e nel Lazio in totale l'incidenza è dello 0,67 per cento sul totale del campione, la stima è di circa 20 mila persone ammalate.
«È stato individuato quello di tipo A H3N2, che nel Regno Unito ha dimostrao di essere molto insidioso per la popolazione anziana, soprattutto per le complicazioni di tipo respiratorio» ha spiegato Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale della FIMMG, al quotidiano Il Messaggero. Cosa deve fare chi che appartiene a una delle categorie per cui è prevista la vaccinazione antinfluenzale gratuita? Semplicemente andare dal medico di base e chiedere la vaccinazione, «anche se - precisa Bartoletti - speriamo che rapidamente i vaccini siano distribuiti in tutte le Asl, perché in alcune aree ancora c'è carenza». Ovviamente, per chi non ha diritto alla vaccinazione antinfluenzale gratuita può acquistare il vaccino in farmacia. Quanti vaccini saranno distribuiti quest'anno? Come detto in tutto il Lazio saranno un milione, così divisi in base ai territori: a Roma 550 mila dosi; in provincia di Roma 200 mila; nell'Asl di Frosinone 100 mila; nell'Asl di Latina 115 mila; nell'Asl di Rieti 31 mila; nell'Asl di Viterbo 65 mila. Concludono all'assessorato regionale alla Sanità: «È necessario consolidare e incrementare i risultati raggiunti l'anno passato e per farlo sono state incrementate le dosi del vaccino a disposizione che saranno distribuite grazie all'impegno di oltre 5 mila medici tra medicina generale, pediatri di libera scelta e i servizi vaccinali delle Asl».