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OMEOPATIA: Sospeso dall'Ordine dei medici il medico che con l'omeopatia ha provocando la morte di un bambino di 7 anni
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- Pubblicato Lunedì, 31 Luglio 2017 10:49

Il bambino precedentemente era stato curato in casa per un' otite bilaterale batterica con alcuni preparati che il medico in questione, ovvero l'omeopatia Massimiliano Mecozzi,
aveva consigliato alla famiglia al posto dei classici antibiotici che sicuramente avrebbero salvato la vita al bambino. Subito dopo la morte del piccolo, il medico ed i genitori sono stati indagati dalla Procura di Urbino
per concorso in omicidio colposo ed a distanza di circa due mesi, il medico omeopata è stato sospeso per sei mesi dal suo Ordine professionale.
"Chiediamo che la giustizia lo punisca per quello che ha fatto per i suoi errori medici, per le sue diagnosi sbagliate, visto che parlava di virus e invece l'otite era di origine batterica. Che paghi per la sua arroganza intellettuale, perchè ha terrorizzato mia figlia e suo marito dall'andare in ospedale o dal far assumere al bimbo antibiotici", è questo quanto dichiarato di recente dal nonno materno del piccolo, il quale ha aggiunto che il medico gli diceva sempre che il bambino sarebbe caduto in coma epatico sarebbe diventato sordo.
Il nonno accusa il medico di aver praticamente ucciso il nipote per via del suo delirio di onnipotenza. Dopo le accuse è intervenuto l'avvocato del medico ovvero Enzo Carella, il quale ha ribadito che il professionista non avrebbe mai impedito il ricovero del bambino, ma ciò che importa è che l'Ordine dei Medici di Pesaro ha preso la decisione di sospendere per Stefy dottor Mecozzi. L'ordine dei medici ha preso la decisione di sospendere il medico nella giornata di venerdì, in seguito ad una riunione della Commissione Disciplinare provinciale dei medici conclusasi a mezzanotte inoltrata; il medico è accusato di non aver curato il bambino al meglio per garantire la guarigione ovvero somministrando antibiotici di fronte all'aggravarsi della patologia e di non avere informato i genitori dei rischi che il piccolo stava correndo.
Presente alla riunione anche l'omeopata, che però pare non abbia proferito parola. L'Omeopata aveva lasciato alcuni anni fa la professione medica e le Marche per trasferirsi a Varese, dove aveva trovato lavoro come facchino in un supermercato, si era poi avvicinato ad una associazione religiosa "Il roveto ardente", i cui componenti del gruppo sono stati condannati per circonvenzione di incapace e truffa. In seguito aveva ripreso la professione di medico ed era tornato nelle Marche imboccando poi le strade dell' omeopatia.
Il prodotto omeopatico infatti non è un farmaco, e non può essere chiamato tale da nessuno, perché non è efficace per curare alcuna malattia, non è integrativo né alternativo ai trattamenti di provata efficacia scientifica, e non ha nessun effetto terapeutico sui pazienti che lo assumono. Tali preparati sono semplicemente inefficaci, poiché, non contenendo il principio attivo terapeutico, non sono in grado di influenzare o interferire, né positivamente né negativamente, con il decorso delle comuni malattie, mentre agiscono soltanto soltanto come un fattore di suggestione psicologica, detto "effetto placebo", sulle persone che il assumono, quelle che non credono e non hanno fiducia nella medicina ufficiale o che considerano i farmaci alla pari della chimica inquinante.
Non esiste alcuna patologia, nemmeno la più banale, in cui sia provata l'efficacia dell'omeopatia, che non dovrebbe mai essere usata per trattare malattie acute o croniche serie, che non dovrebbe mai essere considerata una medicina alternativa od integrativa, perché della medicina non ne possiede la dignità, l'utilità e nemmeno la grandiosità della scienza.
Il Comitato Nazionale di Bioetica ha imposto da anni il divieto di usare il termine "medicinale" o "farmaco" sull'etichettatura dei prodotti omeopatici, obbligando a sostituirlo con il termine "preparato", e per maggiore trasparenza dell'informazione ha preteso che fosse aggiunta la frase: "Preparato di efficacia non convalidata scientificamente e senza indicazioni terapeutiche approvate". Più chiaro di così si muore.