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AVVIAMENTO STUDI: Ue pensa ai Confidi per avvicinare i medici ai fondi europei
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Pubblicato Giovedì, 15 Gennaio 2015 12:37

DOCTOR 33: Si chiamano confidi - consorzi di garanzia collettiva dei fidi - e nascono nelle associazioni di categoria, in particolare delle imprese, per facilitare l'accesso al credito. Dal 2012 interessano anche dentisti, medici di famiglia e pediatri iscritti a Confprofessioni tramite Andi, Fimmg e Fimp. La notizia è che l'Unione Europea pensa di accelerare il processo che farebbe di questi confidi, al pari delle casse professionali come l'Enpam, gli intermediari naturali tra, ad esempio, il medico che vuole aprire lo studio e I Fondi europei che gli consentono di accedere a un credito più cospicuo. Oggi circa 2000 professionisti sanitari riuniti in Confprofessioni partecipano ai Confidi istituiti nel 2013 - Fidiprof Nord e Fidiprof Centrosud - e di questi quasi metà sono medici di famiglia. «La categoria si rivolge a Confidi per ammodernarsi, per acquistare dotazione strumentale, più raramente per acquistare lo studio. Il balzo in avanti è costituito dalla possibilità che siano i medici di Medicina Generale, riuniti nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali, ad organizzarsi mettendo a disposizione sedi comuni, strumenti e personale: una chance a sua volta appesa alle trattative in corso per l'accordo nazionale», spiega Dario Grisillo rappresentante di Fimmg in Confprofessioni. «Ma in prospettiva il giovane medico che va a coprire una zona carente e deve aprire lo studio ha una convenienza enorme a iscriversi a un confidi - spiega Grisillo -oggi a 25-35 anni senza posto fisso alle spalle è difficile ottenere il mutuo per comprare lo studio. Inoltre, l'acquisto di "muri" è molto più oneroso delle esposizioni medie oggi richieste ai Confidi di Confprofessioni, per iscriversi ai quali bastano 250 euro. Ecco perché si presenta di grande interesse la possibilità di far sì che il professionista utilizzi i confidi per accedere ai Fondi europei, che gli consentirebbero di disporre di più risorse».
Nel 2012 sia Bruxelles con l'Action Plan For Entrepreneurship 2020 sia il governo Monti con il decreto legge 1 all'articolo 10 hanno dato anche ai professionisti - dopo le imprese piccole e medie- la possibilità di organizzarsi in Confidi. Occorreva ora chiudere il cerchio. Il Piano d'Azione 2020 nell'aiuto alle imprese in difficoltà o nell'avviamento professionale dà un ruolo chiave ai Fondi europei. Fondo europeo investimenti (Fei), Fondo sociale europeo (Fse), Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e Fondo di coesione (Fc) si possono leggere da una parte come "tesoretti", dall'altra come banche che hanno i loro programmi su misura destinati allo sviluppo del lavoro (e al microcredito, in particolare di soggetti appartenenti a fasce meno abbienti). Ma come orientarsi tra tanti Fondi? «Intanto,ci vuole tempo» ammette Grisillo. «Consiglio però al professionista di non fare da solo nella ricerca di finanziamenti europei (ed italiani) ma di iscriversi al Confidi e di creare con esso un rapporto fiduciario».